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Descrizione
LA CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA.
L’edificio religioso principale del Paese, di gusto rinascimentale, è la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, situata ai piedi del Castello, fu edificata nella seconda metà del 1600 sui ruderi di un’edifico bizantino e completata agli inizi del 1700.
La costruzione è caratterizzata da una pianta a croce greca che è stata modificata successivamente a croce latina, da una cupola ottagonale e da un piccolo campanile a vela.
Recentemente è stata oggetto di diversi lavori di ristrutturazione ed è stata riaperta al culto dei fedeli.
La prima attestazione del 1610, un inventario degli arredi parrocchiali, dimostra che nella chiesa erano presenti due retabli, uno vecchio e uno nuovo, numerose statue e dipinti e tutti i paramenti sacri e che la stessa presentava anche una cappella del SS. Crocifisso e una di Nostra Signora del Rosario, dove si riuniva la Confraternita omonima. All’esterno sorgeva un cimitero, chiuso da un muretto e da una porta.
Recentemente restaurato, il nuovo edificio della fine del XVII secolo, venne realizzato grazie ai lasciti dei fedeli (il primo risale al 1653) e alle donazioni della famiglia Zapata, in particolare a Eleonora.
Notevoli sono due campane del 1583 fatte realizzare dal maestro campanaro Lorenzo Broton, da Francesco Zapata, figlio di Eleonora ed altre due campane furono rifuse per volere di Ignazio Zapata, contemporaneamente all’avvio del cantiere per la costruzione del nuovo edificio.
LA CHIESA DI SANTA MARIA.
Altra chiesa è quella di Santa Maria, risalente al 1300-1400 che accoglie al suo interno un pozzo votivo probabilmente del periodo nuragico.
La chiesa Santa Maria delle Grazie (detta anche di Monserrato) sorge alla periferia sud est del paese, in un’area intensamente frequentata in tutte le epoche storiche: nei suoi pressi venne individuata una fornace utilizzata in epoca punica e romana e all’interno della chiesa vi è un pozzo sicuramente preistorico.
L’attuale edificio risale verosimilmente alla seconda metà del XIV secolo, la chiesa è infatti caratterizzata dalla presenza di tre archi trasversali, posti a sostegno della copertura lignea, che dividono l’aula unica in quattro campate. La fabbrica tardomedievale dovette riprendere e modificare un precedente edificio di culto.
Tra il 1761 e il 1763 venne inserita nell’elenco delle chiese rurali abbandonate. Non venne, però, mai sconsacrata e, ancor’oggi vi si svolge la sentita sagra di Santa Maria (8 Settembre) con grande partecipazione di fedeli.
LA CHIESA DI SAN SEBASTIANO.
Al centro del paese si trova la Chiesa di San Sebastiano, patrono del paese, in onore del quale nel mese di Gennaio viene accesso un grande falò.
L'edificio sorge al centro dell’abitato già dalla metà del XVII secolo e si caratterizzava per il suo tetto ligneo ed un porticato che, nel 1759, ha necessitato di interventi di riparazione. Le terre di sua pertinenza erano aggregate a quelle della Parrocchia. Oltre al culto di San Sebastiano (con questua, come da antica tradizione), nella chiesa si celebravano allora anche le feste di S. Antonio da Padova e di S. Francesco d’Assisi (santi dei quali era presente la statua, assieme ad un quadro del Padre Eterno). Al principio del Novecento le campane della chiesa erano usate anche dalla compagnia barracellare, per motivi di pubblica sicurezza, e dal precettore elementare, per richiamare gli alunni alle lezioni scolastiche.
LE CHIESE DI SANT’ANTIOCO e SAN GIUSEPPE.
Nel paese sorgevano anche altre due chiese: quella di Sant’Antioco e quella di San Giuseppe.
La chiesa di Sant’Antioco è probabilmente il primo edificio religioso costruito a Las Plassas, in età altomedievale, come lascia ipotizzare l’intitolazione. L’edificio era già in grave rovina nella seconda metà del Settecento; il culto verso il Santo, comunque, era ancora vivissimo, con vespri, messa cantata e processione (le spese per la festa erano pagate dal marchese Francesco Zapata). Non è da escludere che il materiale con il quale era costruita venisse in genere utilizzato per le periodiche riparazioni delle altre chiese.
La chiesa di San Giuseppe, con un piccolo convento per i padri cappuccini, fu costruita nel 1867 per volere del cav. Francesco Guirisi, già prefetto; la chiesa venne consacrata dal vescovo di Ales mons. Zunnui il 9 maggio 1869. Da quello stesso anno il convento fu abitato dai padri cappuccini che svolsero la loro attività nel paese; ma, di lì a poco, lo abbandonarono, forse per gli ormai difficili rapporti fra Stato e Chiesa o forse per divergenze sorte con il fondatore. Alla morte di quest’ultimo le statue di San Giuseppe e San Francesco, alcuni quadri e soprattutto l’organo furono donati alla parrocchia. Invece gli edifici passarono all’Ospedale di San Francesco di Sales e all’Ospizio di San Vincenzo de’ Paoli, di Cagliari, che vendette i preziosi marmi alla parrocchia di Pauli Arbarei. Nel 1920 gli edifici del convento e della chiesa furono acquistati dal nobile Marcellino Serra, in quell’anno sindaco del paese. Attualmente l’amministrazione ha in progetto di restaurare il convento e la chiesa, ormai sconsacrata.
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